La A6 cambia in: MILD-HYBRID

Sistiana (TS). Porto Piccolo è un delizioso borghetto, ultramoderno, realizzato all’interno di una vecchia cava e riesce a coniugare il fascino di una provincia ricca di tradizione, con strutture modernissime, dal design accattivante.

Giovanni Massini

Un abito che calza a pennello anche alla nuova A6 “Avant”, termine che, secondo il vocabolario Audi, identifica una station wagon particolarmente confortevole e prestazionale. Questo modello è sempre stato caratterizzato da una avanguardia tecnologica, al top del mercato e l’odierna quinta generazione non fa certo eccezione, anzi. Internamente, c’è talmente tanta roba, che per spiegarla tutta ci vorrebbe un trattato a parte, ma andiamo per ordine.

Iniziamo a dire, che non si tratta del solito ritocco estetico, qui gli interventi sono sostanziali, parliamo di una nuova piattaforma, che ha regalato un passo più lungo di 12 mm, mentre la lunghezza totale è praticamente invariata: 4.939 mm , ma aumenta lo spazio interno per tutti gli occupanti. Esteticamente, si notano forme più muscolari, con un frontale che sfoggia una nuova griglia, nuovi proiettori a Led (i matrix sono optional) ed un tetto spiovente e sportiveggiante, che non ha intaccato la capacità di carico: dai 565 ai 1.680 litri, a sedili posteriori abbattuti, con una larghezza del vano cresciuta di 14 mm, 1.045 in totale ed una lunghezza di 1.990 mm. Il portellone, ovviamente, è motorizzato. Gli interni rispecchiano lo stile classico Audi, con i due schermoni digitali: uno per la strumentazione, settabile in varie configurazioni (può riportare anche la mappa della navigazione, soprattutto con il sistema MMI plus) e l’altro in consolle centrale. Questa nuova Avant, però, fa ancora un passo avanti e presenta interni: totalmente digitalizzati. Non ci sono più tasti, cursori o interruttori, tutto è a sfioramento, come si fa per lo smartphone e, proprio per questa ragione, tutto risulta incredibilmente intuitivo, fin dal primo approccio.

Ora parliamo di motorizzazioni, argomento particolarmente interessante, visto che, in prima battuta, ci saranno solo turbodiesel, ma tutti elettrificati, al secolo: “Mild-hybrid”. Anche se l’auto non è in grado di procedere ad emissioni “0”, il motore termico è coadiuvato dall’elettrico, per un’ottimizzazione di prestazioni, consumi e soprattutto emissioni. Questa tecnologia, inoltre, comporta indubbi benefici burocratici e fiscali: intanto, anche la versione più potente, da 286 Cv, non paga superbollo e poi chissà, che qualche illuminato pensatore, riesca a comprendere che questi “Diesel” inquinano “Poco” e si regoli di conseguenza.

Andando per ordine: la 40 monta un 2.0 litri 4 cilindri da 204 Cv, con 450 Nm di coppia ed impianto elettrico a 12V, abbinato ad un cambio automatico a 7 rapporti e doppia frizione e, al momento, alla trazione anteriore, ma arriverà anche l’integrale (stiamo sui 20 km/litro); la 45 monta il 3.0 litri V6 da 231 Cv, con impianto elettrico a 48V e 500 Nm di coppia, trazione integrale e cambio automatico ad 8 rapporti; stesso motore, impianto elettrico, trazione integrale ed automatico, anche per la 50, che però di Cv ne tira fuori 286, con 620 Nm di coppia ed anche questa, in quanto a consumi, sta sui 18 a litro. In seguito arriveranno anche dei benzina, sempre elettrificati. La trazione integrale, poi, predilige il posteriore: la ripartizione base è 40/60, ma può arrivare a trasmettere anche il 70% davanti e l’80% dietro.

Abbiamo testato la 2.0 litri ed anche la 50 da 286 Cv, davvero tanta roba. Il motore è pronto, prontissimo e la trazione a base posteriore, ti fa davvero divertire, soprattutto se abbinata alle sospensioni automatiche, allo sterzo integrale dinamico ed al differenziale posteriore sportivo. Il pacchetto intero costa sui 6.000 euro, ma li merita tutti. Lo sterzo, soprattutto, comporta anche l’asse posteriore sterzante che: fino a 60 km/h va in controfase (il posteriore sterza al contrario dell’anteriore) ed agevola le manovre, poi, superato il limite, agisce in fase ed incrementa tenuta e stabilità. Se si setta l’auto su “Dynamic”, il possente turbodiesel non si risparmia e gratifica chi guida, con una bella carica di adrenalina. In gamma, comunque, si può scegliere tra 4 assetti più o meno rigidi.

Come anticipato, qui siamo quasi a livello di guida autonoma: l’auto ha 24 sensori e 39 sistemi di assistenza alla guida. C’è il sistema di telecamere che ti inquadra l’auto dall’alto, con una bella sezione circostante e c’è anche il sistema che ti avvisa del sopraggiungere di un’auto, quando si esce dal parcheggio, sia davanti, che dietro ed interviene anche quando si aprono gli sportelli, per segnalare che c’è qualche mezzo in avvicinamento.

Tre gli allestimenti: Sport, Design e Business. I prezzi partono da: 56.250 euro per la 40, 62.800 per la 45 e 64.500 per la 50.

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